Diffamazione online

Certificazione e verifica delle diffamazioni online e sui Social Network

La certificazione della diffamazione online, mediante una perizia informatica forense, consente di raccogliere e validare prove digitali cruciali per identificare i responsabili e sostenere azioni legali. Questo processo assicura l’integrità delle evidenze, rendendole ammissibili in tribunale per perseguire efficacemente i reati di diffamazione online.

Sei stato diffamato online?

Certificazione della diffamazione

Di fondamentale importanza, è la certificazione della diffamazione mediante l’ausilio di un perito informatico forense in grado di “cristallizzare” la pagina Web all’interno della quale è presenta la diffamazione d’interesse.
La diffamazione online, infatti, deve essere in qualche modo “congelata”, al fine di evitare non solamente che questa possa essere cancellata o modificata, ma anche per dare valore legale al contenuto. Uno screenshot, infatti, non sarebbe sufficiente a garantire la genuinità di quanto mostrato sullo schermo, essendo di fatto possibile per chiunque, con strumenti semplici e gratuiti, modificare lo screenshot stesso in pochi minuti. 
Per tale ragione, è necessario procedere all’acquisizione della pagina Web in modo legale e certificato.

Software per la diffamazione online e la certificazione
Al fine di certificare la diffamazione online o sui Social Network, vengono utilizzati strumenti forensi di acquisizione dati

Diffamazione e Social Network

La diffusione di contenuti diffamatori tramite social network e altre piattaforme digitali è un fenomeno che rientra pienamente nella fattispecie del reato di diffamazione, come previsto dal Codice Penale italiano. L’art. 595, comma 3, c.p., prevede un’aggravante quando il fatto è commesso mediante l’uso di un mezzo di pubblicità, quale appunto una piattaforma online, aumentando così la pena per il trasgressore.

La perizia informatica per diffamazione online sui Social Network (pensiamo, ad esempio, ma non esclusivamente, a Facebook, Instagram e Twitter), avviene in linea di principio come l’acquisizione delle pagine Web. A differenza della casistica vista in precedenza, però, in questo caso, nella perizia finale, si cerca sempre di riportare elementi che possano permettere in modo più accurato l’identificazione del soggetto agente, anche se quest’ultimo tenta di celarsi dietro un profilo fasullo (i c.d. “profili fake”).
In questo caso, oltre all’acquisizione della diffamazione online, si procede anche all’identificazione del c.d. “UserID”, ovvero un codice che identifica, in modo univoco, l’utente all’interno del database del Social Network di riferimento, anche nel caso in cui tale profilo dovesse essere modificato o cancellato nel tempo.
Grazie a questo codice identificativo univoco (come una sorta di codice fiscale), sarà possibile identificare per sempre, in futuro, l’utente che ha posto in essere la diffamazione.

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Cartellone di WhatsApp all'interno di un parco

Diffamazione su Facebook, Instagram, TikTok

La diffamazione su Facebook, Instagram e TikTok può rapidamente diffondersi, causando gravi danni alla reputazione. Queste piattaforme richiedono un’approfondita analisi legale e tecnica per individuare gli autori dei contenuti lesivi, soprattutto quando celati dietro ad account fasulli, denominati “account fake” o, erroneamente, “bot”.
Mediante una perizia informatica forense, è possibile cristallizzare le informazioni relative alla diffamazione online, fornendo all’Autorità Giudiziaria la base necessaria per perseguire il reato.