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La certificazione dei messaggi WhatsApp è un processo che garantisce l’autenticità e l’integrità delle conversazioni su questa piattaforma di messaggistica. In un’epoca in cui la comunicazione digitale è predominante, la possibilità di certificare i messaggi può risultare essenziale per vari scopi legali e professionali. Questo processo coinvolge la copia forense del dispositivo e dei messaggi mediante l’utilizzo di strumentazione informatica forense.
Molti professionisti pensano, erroneamente, che uno screenshot, una conversazione Social/WhatsApp o una pagina Web possano essere semplicemente stampante per poter avere valore Legale.
La Legge 48/2008 stabilisce dei criteri da rispettare nel momento in cui si acquisiscono, analizzano e portano in giudizio determinate prove informatiche e digitali.
Per tale motivo, è fondamentale che fin da primo momento la prova informatica venga cristallizzata ed analizzata nel modo corretto, pena l’inutilizzabilità delle prove assunte.
Uno degli ambiti in cui la certificazione dei messaggi WhatsApp è particolarmente rilevante è quello legale. Le conversazioni su WhatsApp possono essere utilizzate come prove in tribunale, ma per essere ammissibili, è necessario dimostrare che non sono state manipolate. La certificazione fornisce una sorta di “sigillo di garanzia” che assicura che i messaggi presentati siano autentici e completi, contribuendo così a un processo giudiziario più trasparente ed equo.
Tale certificazione parte dalla “copia forense”, ovvero dall’acquisizione delle conversazioni di interesse mediante appositi strumenti in grado di garantire che il contenuto estrapolato dallo smartphone (o dal computer) è il medesimo presente all’interno del dispositivo informatico. Altresì, al termine della copia, lo strumento forense procede alla generazione di un report tecnico ed al calcolo del c.d. “valore hash”, paragonabile all’impronta digitale di un file, impronta univoca ed in grado di identificare in modo incontrovertibile un documento informatico.
Oltre ai messaggi WhatsApp, l’acquisizione forense permette di certificare anche eventuali allegati, quali foto, video ed anche messaggi audio scambiati tra due o più soggetti, ricostruendo ricostruire l’attività di un’utente all’interno dell’applicazione stessa.
In molti paesi, inclusa l’Italia, i messaggi di WhatsApp possono essere considerati prove legali, purché siano rispettate determinate condizioni. Perché un messaggio sia ammissibile in tribunale, deve essere autentico e non manipolato. Questo implica che la parte interessata deve dimostrare che il contenuto del messaggio è genuino e che l’identità del mittente e del destinatario è verificabile.
Nel caso in cui una parte avesse depositato uno screenshot o una copia non certificata di un messaggio o conversazione WhatsApp, questa può essere facilmente contestata grazie ad una perizia informatica ad hoc.
Quando si parla di messaggi WhatsApp cancellati, la certificazione non è sempre possibile a causa della gestione della memoria da parte dello smartphone.
In base alla marca e modello del telefono su cui è installata l’applicazione, vi può essere più o meno successo di recupero dei messaggi.
In ogni caso, è bene sfatare il mito secondo cui Meta Inc (la società che detiene, tra gli altri, anche WhatsApp) possa essere in grado di recuperare i messaggi cancellati.
Lo storico dei messaggi è infatti presente sia all’interno del dispositivo che, nella maggior parte dei casi, anche all’interno del Cloud dell’utente. Se in entrambe le posizioni i messaggi cancellati non sono più presenti sottoforma di backup, il recupero è del tutto impossibile ed i messaggi in questione possono considerarsi persi per sempre.
Il tema può essere approfondito nella pagina “Copia forense WhatsApp“, dove è stato descritto in dettaglio il procedimento attuabile per il recupero dei messaggi cancellati.
La certificazione dei messaggi WhatsApp è cruciale in ambito legale per garantirne l’autenticità come prove in tribunale. Utilizzando strumenti forensi, si acquisiscono le conversazioni e si genera un report con un “valore hash” unico, assicurando che i messaggi e gli allegati non siano stati manipolati.
Nel caso in cui la controparte avesse utilizzando screenshot o copie non conformi, è possibile il disconoscimento e la contestazione dei messaggi prodotti.
I costi approssimativi di partenza, si assestano sui 600 – 1.000 Euro per la certificazione dei messaggi WhatsApp, cifra che tende a variare in base a fattori non facilmente preventivabili in questa sede.
Eventuali costi accessori possono comprendere analisi più approfondire, così come la trascrizione e/o la traduzione di file audio o file video, qualora sia necessario.
Le tempistiche per la certificazione di messaggi WhatsApp sono variabili dalle 24 alle 72 ore, in base alla tipologia di dispositivo ed alla quantità di materiale da estrarre.
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